Nei percorsi psicoterapeutici vengono spesso utilizzate immagini e fotografie in quanto potenti strumenti relazionali che permettono di raggiungere la parte più profonda dell’essere umano, quella che si forma prima ancora del linguaggio e che dunque ha a che fare con l’emozione, l’intuizione, l’autenticità del sentire.
L’utilizzo di foto e immagini favorisce il superamento delle percezioni ovvie, automatiche, stimolando un cambiamento del punto di vista e un riattivarsi del processo creativo nel proprio modo di significare la realtà.
La fotografia è un linguaggio comunicativo che ci mette automaticamente in relazione con l’altro: quando scattiamo una foto c’è già nell’atto stesso la presenza di qualcuno che guarderà l’immagine che viene catturata. Questa forma d’arte risponde dunque alla pulsione autobiografica dell’essere umano, al bisogno di lasciare una testimonianza di sé, del proprio esserci, della propria esistenza.


Pur essendo in teoria tra le arti quella che ha un significato oggettivo maggiore, in realtà è profondamente soggettiva, in quanto non è separabile né da chi l’ha creata né da colui che la osserva.
Le fotografie sono dunque una porta aperta sul mondo interiore di chi le ha scattate, scegliendo cosa includere e cosa escludere dall’inquadratura, con che luce e in quale momento preciso scattare la foto, da che angolatura catturare il soggetto, ma sono una porta aperta anche sul mondo interiore di chi da quelle particolari fotografie si fa colpire, emozionare.
Scattare una foto e osservare una foto sono entrambi atti di interpretazione, significazione, costruzione della realtà sulla base del proprio universo simbolico e affettivo in cui intervengono i meccanismi psichici di proiezione e introiezione di parti di sé e del reale.
La fotografia, come ponte tra mondo esterno e mondo interiore, può favorire processi di consapevolezza e connessione affettiva, generando esperienze di elaborazione e trasformazione del proprio vissuto.

Dott.ssa Anna Francesca Saracco

Psicologa, Psicoterapeuta


Riferimenti bibliografici

Stefano Ferrari, Lo specchio dell’Io. Autoritratto e psicologia, 2002
Roland Barthes, La camera chiara. Nota sulla fotografia, 1980